Ecco, quest’anno, come al solito, ormai da 10 anni, sono andato a Massa a trovare i miei amici. Questa volta, nella speranza di avere molto più tempo a disposizione (tra la horny che è un no a prescindere e il trasloco) speravo di andare in Corsica ma alla fine con due giorni risicati purtroppo ho dovuto fare una scelta, che è caduta su Capraia.
Come detto in un video su Fb, postato nell’Isola, non sapevo quasi nemmeno la sua esistenza. Poi ho guardato meglio Google, il paese mi sembrava grandino, un nucleo storico, insomma un’isola a portata di mano nell’arcipelago toscano.
Perché no?
Così mi sono organizzato e via. Non sono riuscito però a partire la domenica perché il traghetto era solo alla mattina. Così sono stato costretto a passare la notte al Florida Hotel (di cui mi asterrò da ogni commento) nella notissima località Tirrenia (notissima lo dico io, per lo più surreale), frazione di Pisa.
L’unica cosa bella erano l’atmosfera e il mare. I nuvoloni minacciavano il cielo serale e assumevano forme da armaggeddon. Mi affascina sempre il cielo quando parla di sé, quando ti costringe ad alzare il viso. Affascinato dai colori vividi, violenti, tra il cielo violaceo e iridescente e il caldo abbraccio del sole al tramonto. Poi le sdraio di un colore arancione e gli ombrelloni del “Bagno Delfino”, completavano la tavolozza di colori già saturi e pregni.
Abbiamo mangiato al Cavaliere Nero (paura, vero!) anche qui mi asterrò da ogni commento. Se io ordino una pizza bianca, tale deve essere senza il pomodoro. Lo so che tra me e il cameriere non è corso buon sangue ma sono sempre un cliente e se gli sto sulle palle non ci posso fare niente. Ma alla fine ho trangugiato la mia pizza e sono andato a dormire dopo il giro cagatorio di Jake che sembrava non volesse espellere nulla, né di pipì né di pupù.
Al Florida hotel, tenebroso come il celeberrimo California hotel, mi sono fiondato in uno stato narcolettico.