Dopo una colazione semplice ma gustosissima e dopo esserci coccolati la cagnetta Josephine, ci siamo buttati nel dedalo della medina di El Jadida, che non era molto incasinata a dire il vero, perché mattina presto e soprattutto perché venerdì.
Ci siamo fatti un giro nella cittadella portoghese percorrendo i cammini di ronda sui bastioni protesi verso il mare e abbiamo visitato la cisterna di commovemente bellezza ed essenzialità.
Mentre passeggiavamo per il centro, una scolaresca di ordinati bimbetti ha salutato Tiziana con un “bonjour Madame” e lei è andata in brodo di giuggiole.
Dopo aver recuperato la Dacia Logan siamo partiti via veloci lungo la litoranea tra mare e cielo. Ad Oualidia, ho rischiato seriamente di perdere Tiziana. Si era incamminata lungo il braccio di sabbia, non accorgendosi che nel frattempo, in poco meno di mezz’ora, la marea si era alzata di oltre 30 centimetri. È stata costretta a togliersi le scarpe, le calze e quasi i pantaloni per guadare l’istimo di laguna ormai invaso dalla marea.
Fino a Safi è stato invece un succedersi di pericoli imprevisti. Infatti ho rischiato di zuccare contro un gregge di pecore, un calesse e un pulman. Nella medina della città, Tiziana si è fatta abbindolare dai mille imbonitori che la volevano trascinare lontano da me per mostrarle le varie ditte manufatturiere di ceramica. Un po’ di polso e qualche “ialla” malmosto alla mia maniera, da orso brianzolo, ha messo in fuga tutti e ho salvato Tizi da una fine certa.
Infine, lasciandoci la luce crepuscolare alle spale, ci dirigiamo verso l’entroterra. Giungiamo, ormai a buio inoltrato, nella caoticissima Marrakesh. Per fortuna che siamo riusciti a trovare dei punti di riferimento altrimenti saremmo ancora lì a cercare la Gare e il boulevard Muhammed VI. Al ristorante però ho definitivamente perso Tiziana colpa di un rosé e di un cous cous della consistenza della malta di un muratore. Non sarei riuscito a tirarla su dal divanetto dove si era spiaggiata neanche con l’argano. Eravamo così disorientati che ci siamo persi pure nel giardino dell’albergo.
Speriamo in meglio per domani… Inshallah