La Res Publica

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Questa volta sorvolerò sulle critiche, sugli aspetti negativi e su tutto il resto.

Parlo del nuovo Ospedale Sant’Anna. Non del Sant’Anna in sé ma del suo inizio e del trasloco dei pazienti.

Ieri sono andato al 118 a portare una busta. Mi sono trovato in mezzo alle ambulanze, a tanti volontari e ai medici. C’era un clima festoso. Ogni ambulanza che partiva con un paziente, la seguivano le moto della polizia. Gli incroci erano sorvegliati. Il vecchio ingresso aperto. Era tutta una festa.

I vigili urbani di Como finalmente in piedi, e non a novanta a dare multe in contesti a dir poco grotteschi, dignitosi e in uniforme stirata per l’occasione. Il comandante intravisto da qualche parte sulla Varesina, era quasi simpatico. Tutti eccitati e contenti. Nessuno sguardo cupo. Grandi sorrisi, strette di mano. La Chiappa, il direttore sanitario, con il vestito bello e il Mentasti, il capo supremo, una copia di Formigoni quando era giovane e decente, era impeccabile (e sicuramente più carino).

Mi sono un po’ commosso perché per una volta ho visto prendersi cura della res publica che ci appartiene, che è di tutti. Quello che voglio dire é questo: dovremmo far sì che le nostre cose, lo Stato fossero trattati come in questi giorni. Bisognerebbe avere la consapevolezza che tutto questo ci appartiene e che ce ne dovremmo prendere cura per sempre così. So che domani la sciatteria regnerà di nuovo, che il nostro sindaco Bruni, non contento del degrado di una città che potrebbe essere magnifica, farà di tutto per rovinarla un po’ di più, che la Procura continuerà a dormire e lascerà impuniti quanti hanno rovinato l’unico pezzo di verde di Como, costruendo l’ospedale in una piana alluvionale. Che lo stesso Sant’Annna entrerà nella sola ottica di erogare i servizi sanitari, come del resto tutta la sanità lombarda. Che il Mascetti chiederà il pizzo per i parcheggi, quando non impegnato a multare nel territorio di San Fermo. Che il grande prato verde tra il Bennet e l’ospedale verrà poco alla volta cementificato. Che nessuno più si ricorderà di questo giorno di festa e che i vetri lustri e le scritte al neon verde, che ricordano l’atmosfera surreale di Blade Runner, si copriranno di una patina di polvere. Tutto sarà vecchio e la commozione lascerà spazio alla monotonia.
Ma per oggi, solo per oggi, lascetemi godere della gioia effimera di aver vissuto in uno Stato che funziona ed è presente. Perché il sogno domani sparirà…

People Sufferin’ – Lull

Have you seen those people sufferin’ all the time

Stars are dying everyday
Swept away by the dark misfortune
We are passive actors of a relentlessness

Flesh full of hatred
Hands covered with violence
Neither the rabbi nor the muezzin
Can calm hells burning fire

Have you seen those people sufferin’ all the time

But still their prayer is the same
When the last echoes of the hart refuses this bloody chaos

The east wind blows a red dust
While obstinate people are fighting in the name of God

Stars are dying everyday
Swept away by the dark misfortune
When to the world it seems hopeless to spare the innocents

I’m sufferin’ all the time


Have you seen those people sufferin’ all the timeStars are dying everydaySwept away by the dark misfortuneWe are passive actors of a relentlessnessFlesh full of hatredHands covered with violenceNeither the rabbi nor the muezzinCan calm hells burning fireHave you seen those people sufferin’ all the timeBut still their prayer is the sameWhen the last echoes of the hart refuses this bloody chaosThe east wind blows a red dustWhile obstinate people are fighting in the name of GodStars are dying everydaySwept away by the dark misfortuneWhen to the world it seems hopeless to spare the innocentsI’m sufferin’ all the time

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