Le fate ignoranti


Antonia, un medico specializzato nella cura dell'AIDS, e suo marito Massimo sono una coppia di ultratrentenni, socialmente affermati, che sembrano vivere un legame intenso e perfetto seppur abbastanza routinario, disturbato solo dal difficile rapporto che la donna vive con la propria madre. La tranquilla quotidianità di Antonia viene irreparabilmente sconvolta quando Massimo muore improvvisamente, travolto da un'auto. Il distacco violento dal marito getta la donna in una cupa disperazione, in un lutto profondo che le impedisce di reagire e rende ancora più difficili i rapporti con la madre, anch'ella vedova da lungo tempo. Tra gli oggetti personali che, in una pausa della depressione, ritira presso l'ufficio dove Massimo lavorava, Antonia scopre un quadro, dal titolo Le fate ignoranti, con dedica, che la pone sulle tracce di un'amante misteriosa, della quale naturalmente la giovane donna ignorava l'esistenza.

Le ricerche che Antonia conduce la porteranno a scoprire una realtà assai lontana da ogni immaginazione, una realtà parallela che Massimo viveva da anni in perfetta clandestinità e che lo vedeva legato a Michele, un giovane commerciante. L'impatto con la vita segreta di Massimo è per Antonia drammatico: dopo il primo momento di rifiuto, durante il quale Michele ne approfitta per rinfacciarle tutti i sacrifici da lui fatti per stare col proprio amato, tuttavia la donna decide di incontrare nuovamente il ragazzo per farsi raccontare della vita di Massimo. Tra i due si stabilisce un'ambigua amicizia, per mezzo della quale Antonia entra in contatto con la variopinta comunità cui Michele appartiene: amici omosessuali, una donna transessuale, una profuga turca, il cantante turco Emir e una verace donna napoletana; una specie di famiglia allargata che abita nella mansarda di un edificio popolare situato in uno dei quartieri più caratteristici di Roma, l'Ostiense.

Antonia prende a frequentare costantemente il gruppo con la scusa di assistere Ernesto, un giovane amico di Michele sieropositivo. Attraverso il contatto e l'impatto con la realtà rappresentata dal gruppo, mitigati dalla condivisione del ricordo di Massimo, Antonia subisce un processo di maturazione personale e di affrancamento dagli schemi borghesi che rappresentavano certamente la sua gabbia dorata. Tuttavia ben presto la donna si ritroverà in certi momenti a condividere a tal punto con Michele l'immagine del marito scomparso da essere tentata di trasfigurare nel giovane omosessuale il sentimento negatole dalla morte del congiunto: entrambi scoprono attraverso l'altro le numerose menzogne che Massimo aveva raccontato per condurre le due vite parallele. L'equilibrio tra i due si incrina nel corso di una festa, durante la quale Antonia vede Michele flirtare con due ragazzi contemporaneamente, con i quali in seguito avrà un ménage à trois; dal canto suo, il ragazzo vive come un insulto il fatto che Antonia gli regali un libro di Nazim Hikmet, poeta preferito di entrambi, che Massimo aveva detto (mentendo) di apprezzare per sedurre Michele.

La faida tra Antonia e Michele si interrompe quando Ernesto, venuto a sapere che il suo amato (dal quale ha contratto l'AIDS) è deceduto, scappa di casa: è Antonia a trovarlo, ricordando una confidenza da lui fattale, e a convincerlo a curarsi una volta per tutte. Poco dopo Antonia e Michele si scambiano un bacio appassionato, che manda in crisi entrambi; in seguito la donna scopre di essere incinta di Massimo e corre a casa di Michele per dargli la buona notizia, ma ascolta involontariamente una confidenza che lui fa ai suoi amici, durante la quale sembra voler prendere definitivamente le distanze da lei. Antonia, sempre più confusa, decide allora di allontanarsi da Michele: fingendo di accettare la corte di Emir e di seguirlo in tournée, parte invece da sola: sarà questo viaggio a ristabilire l'equilibrio tra i due.

L’ultimo grande Ozpetek. Dopo questo film, non ci sono più stati film all’altezza. Le Fate Ingoranti è un film stupendo per quel senso di smarrimento quando scopri che la persona che amavi, con la quale vivevi non era per te, ed era tutt’altra persona.

Grandissima la Margherita Buy, grande Stefano Occorsi.

Ricordo di aver visto la locandina in una strada periferica di Philadelphia.

Bellissimo