Al primo cittadino di Corteno Golgi e agli Scout

Ora che ci è scappato il morto, una ragazzina di 16 anni, nei boschi delle Prealpi besciane per la caduta di un albero, siamo qui tutti a dare la colpa al meteo impazzito, al cambiamento climatico, alla sfortuna, a quel povero albero sbattutto dalla forza del vento, a cui non ha saputo porre resistenza e si è afflosciato su una tenda nella quale dormiva la scoutessa, nel pieno vigore della vita e della crescita.

E no! Non ci sto, dopo che il primo cittadino di Corteno Golgi ha detto bellamente che non c’era nessuna allerta meteo. No, caro signor Ilario Sabbadini. L’allerta meteo c’era eccome. Precisamente la 92 che indicava precisamente e senza ombra di dubbio la zona dove l’allerta era classificata in arancione per pericolo di temporali (Fascia IM 07 (BS BG) Valcamonica Fascia IM 08 (BG-BS) Laghi e Prealpi Orientali. https://www.allertalom.regione.lombardia.it/espcom/scarica-avviso;jsessionid=9E017E45C571340401604329BB49578B?cdAvviso=604).

Tacere e rispondere del proprio operato all’autorità pubblica è quello che avresti dovuto fare anziché rilasciare generiche dichiarazioni alla stampa. Che tu abbia la pietà di rispettare la morte di una ragazza di 16 anni. Il primo cittadino, è il caso di ricordartelo, è il primo responsabile della salute della sua popolazione.

E voi Scout, di cui ho scritto le vostre scorribande in altrettante situazioni meteorologiche analoghe (fortunatamente senza allerta meteo attivate), lo sappiamo che siete superiori alle leggi, nessuno vi dice nulla. Siete intoccabili. Potete fare festini e disturbare il parco faunistico di un’intera area protetta come quella del Bassone. Per fortuna che all’ingresso c’è scritto un cartello con su scritto AREA PROTETTA e si raccomanda il silenzio assoluto.

Siete inqualificabili. E non uso altri aggettivi. Anni e anni di campagne IO NON RISCHIO della Protezione Civile, attivissime anche nella Provincia di Como, per poi vedere cancellati in una notte buia e tempestosa, tutti questi insegnamenti. Vergognatevi e che la giustizia faccia il suo corso e chi ha avuto delle responsabilità ne risponda nelle dovute sedi.

IO HO RISCHIATO e ci è andata male, anzi malissimo. E lo grido forte il mio sdegno, dall’alto dei miei master sulla Protezione Civile conseguiti nelle varie università italiane.

È guisto ora far calare il silenzio per il rispetto di una giovane vita spezzata nei boschi della nostra amata Lombardia.


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