Dovevi proprio essere arrabbiata. Guarda con che tempo mi hai accolto oggi! Eppure c’è sempre stato un accordo, un segreto, un’intesa tra di noi.
Non c’è stato un anno in cui tutto non fosse così perfetto, così gaudiente, emozionante. Oggi no, mi hai versato lacrime su lacrime.
Eppure non ti ho dimenticato, no, sono state le contingenze uniche di questo annus horribilis. Dovevo fare le vacanze, gli egoismi dei colleghi hanno sempre fatto slittare la partenza e poi mi sono dovuto accontentare di una meta qui vicina, io, proprio io, abituato alle migliaia di chilometri.
Eppure guarda, ti ho portato i fiori, ho mancato come al solito il vialetto. Peccato che non ti avessi portato il gatto, ma il custode non ha voluto. A nulla sono valse le mie rimostranze, che il cartello vietava l’ingresso ai cani. Ma non volendo fare questioni, già ero inverso di mio, l’ho lasciato in auto, probabilmente era pure quello che disederava….
Ho guardato le foglie, più gialle, più brutte, meno rosse, degli aceri dell’ingresso. No, non c’era verso che si potesse migliorare questo momento. Pazienza! Ho appoggiato il vasetto, ho asciugato la tua immagine lacrimante di pioggia e me ne sono andato, quasi sdegnato, infastidito dalle gocce che penetravano nei tessuti e mi inumidivano le spalle, ma davvero non ti ho mancato come se avessi perso il bus alla fermata. Ti ho dato il mio tempo, quel tempo necessario per un saluto, e per un pensiero.
Di più, non posso e lo sai bene.
Puoi lamentarti quanto vuoi ma è questo ciò che posso darti, almeno per il momento.
Ma, nonostante tutto, quella persona che con sicurezza potrei definire me stesso si sviluppò solo più tardi e gradualmente. Ritengo che il primo barlume della mia vera personalità sia stato l’istante in cui capii di poter aspirare, oltre che alla sottile pellicola del cielo, anche all’abissale oscurità del cosmo. Accadde quello stesso inverno, una sera…
Christchurch: lei mi aveva aspettato e mi accoglieva nel locale fresco, protetto dal pergolato. Il silenzio di un pomeriggio tranquillo mi stordiva. Le lacrime, già versate nel tragitto da Dunedin, erano pronte a scendere di nuovo. No, un altro pianto no. Ma lei non aspettava altro: che mi spogliassi e che le tendessi le braccia….
Cosa sarebbe successo se avessi preso il tuo posto cinque anni addietro? Le cose sarebbero andate meglio. Tanto nessuno se ne sarebbe accorto e probabilmente qualcuno sarebbe stato felice. Ma il danno lo avevi già fatto. On the fifth anniversary…
A proposito dell’Insubria: ne ho vettrializzato il logo. Lo inserirò probabilmente nel mio curriculum geografico e in altri lavori.Non ho impiegato molto a riprodurlo: è così semplice. Il dilemma, purtroppo, che non riesco a risolvere e che rimane sempre sempre nella mia testa, invece, è proprio la sua espressione in latino: perché non citarla con Insubriae Universitas Studiorum anziché…
L’ultimo film di Robin Williams è dolorosissimo, drammatico, disperato. Un anticipo del suo suicidio. Dopo averlo visto, capisci che la sua morte ha avuto un senso ed era ineluttabile. Nel film, l’attore arriva al tramonto della sua vita non riuscendo più ad ergersi e a imporsi con rispetto. La sua dignità viene svenduta al primo…
Come ogni anno, ormai ne sono passati 25, alla fine del mese di gennaio presento la domanda di inserimento nella graduatoria della Medicina Generale della Regione Lombardia.Sia mai che mi stufi prima o poi del cendesdott, almeno posso bussare sempre da qualche altra parte.Ogni anno è il solito supplizio e sembra che dalle parti del…