Di oggi ho pochissimo da dire per contrattempi indipendenti dalla mia volontà, niente di catastrofico per carità, non preoccupatevi. Ma andiamo con calma.
Ieri siamo andati al ristorante caraibico, la cui cena è stata gentilmente offerta (si fa per dire, perché l’abbiamo pagata con i nostri soldi) dall’associazione “Antigua chiama Italia”…
Il ristorante, direttamente sulla spiaggia, ci ha portato delle porzioni microscopiche di quelli che dovevano essere piatti prettamente caraibici. Io, ad esempio, ho assaggiato due polpette di granchio talmente minuscole che non le vedevi neanche nel piatto. La portata principale che ho scelto era il pollo con noodle e non so quale altra cibaria. La descrizione del piatto era talmente lunga che per leggerla avevi già finito. Buono il tutto, ma alla fine eri completamente così vuoto che la tentazione di andare al risorante buffet era assolutamente forte.
Mater è andata subito a dormire. Il fuso orario la sta mettendo alla prova.
E oggi, dopo la colazioncina, siamo andati al Devil’s bridge. Ho tirato un fracco di improperi dopo aver sbagliato per l’ennesima volta la strada. Qui ad Antigua ci fosse un solo cartello stradale… Quelli pochi che si vedono sono stati gentilmente donati dalla Associazione Alberghiera di Antigua. In pratica non c’è nessun ente statale preposto alla manuntezione delle strade, che sono disseminate di buche manco fossero i viali di Beirut dopo il bombardamento.
A metà tragitto ovviamente ci ha beccato la nuvoletta di Fantozzi che ha buttato giù una secchiata di pioggia. Tempo di azionare i tergicristali perché non vedevi a un palmo di naso che era tutto completamente sereno come se quello scroscio d’acqua fosse solo inventato.
Arrivati al Devil’s Bridge, il disastro che mi ha invalidato per tutto il pomeriggio. Nulla di particolarmente grave. Si è risolto il tutto a fine giornata… (e non si tratta di un attacco diarroico nel caso qualcuno avesse pensato a questo).