Auguri nonna
Cara nonna, ti ho portato il dolce e i giornali per i ricami, come regalo. Ieri era il tuo compleanno: 94 anni portati egregiamente. Ti ho abbracciato. Hai afferrato subito le riviste e le hai sfogliate diligentemente. Ti piace leggere, perlomeno voltare le pagine e guardare le immagini. Potessi ricamare e creare tovagliette e altri oggettini di indubbio valore lo faresti, eccome! Ti guardavo con ammirazione.
Sei giunta al termine della tua vita ma resisti con dignità, forza e tanto amore. Mi ha commosso vederti così tranquilla, soave, con quel poco che ti basta. Cosa altro pretendere dalla vita? Ricordo tutta la mia, di vita e in qualche modo ci sei sei sempre stata.
Nell’ultimo viaggio fatto assieme, ti ho portato in Sicilia. Io ero il futuro medico di belle speranze. Tu, dovevi rimettere a posto i legami e le parentele. Quel viaggio di oltre vent’anni fa, sembrava fosse la risposta al senso di morte imminente che aleggiava su di te. Eppure sono passati ancora tanti anni. Avrei tanto voluto riportarti a Palermo ma ti sei sempre rifiutata per colpa dell’aereo e ora purtroppo ci sono delle difficoltà oggettive a portarti fuori. Ricordo ancora quel viaggio tra Palermo, Bagheria, Termini e Cerda. Intere famiglie, e insondabili legami, ti legavano ancora a loro e non scordavi un nome della farraginosa parentela. Io non me ne ricordavo neanche mezzo. Era inutile per me mettere in ordine quegli intrecci di legami.
A “40 salmi”, un luogo isolato in piena campagna, poco prima dei curvoni per arrivare a Cerda, sulle strade della Targa Florio, dove una casa colonica si ergeva con un patio ampio in mezzo, abbiamo passato del tempo tra parenti che ti fagogitavano ed era tutto un assaggio di dolci e cannoli; così pure da zia Gina che ha costruito un palazzo sontuoso, assolutamente inadeguato per la sua famiglia esigua; per non parlare della Marianna del Castillo, pace all’anima sua, sicuramente una fervida militante di Azione Cattolica ai tempi del fascismo. E ricordo anche non meglio identificati Saro e Turiddu e tanti Pino e chissà quanti altri nomi ancora in quel vociare e cicaleccio. Siamo andati al Cervello, per trovare l’ennesimo parente. Abbiamo camminato nella Palermo bene, quella confinante con il quartiere della Marina, in via Cuccia, ma non abbiamo nemmeno disdegnato una passeggiata per il centro. Dovevi rinsaldare i rapporti con tutti. Ce ne siamo tornati dalla terra siciliana con casse piene di frutta e carciofi da pulire e a metterli sott’olio.
Cara nonna, mi hai accompagnato nel tempo delle elementari e delle medie. Mi spulciavi con il pettinino, ti preoccupavi se per caso non avessi anch’io la pediculosi. Mi nascondevo sotto la sedia, e tu me ne davi pensando che ti guardassi le gambe. Davanti a quella macchina da cucire, ricurva, hai vissuto la tua vita. Nella tua lunghissima esistenza, hai perso un figlio, provando un dolore immenso e tuo marito, il nonno, che ti accompagnato nel tuo cammino per un bel po’, ma lui si è dovuto arrendere ad una malattia tumorale. Qualche acciacco, un cuore gigante per la degenerazione dei tessuti cardiaci a causa di un’IMA misconosciuto; diversi ricoveri per scongiurare quegli scompensi cardiaci dovuti alla notevole riduzione della FEV.
Ti sei sempre fatta volere bene, hai amato tutti con la stessa intensità. Pignola, pervicace su alcune idee, non hai mai perso la dignità in nessun momento. Cara nonna, ti voglio bene.
Gli angeli – Madreblu
Sai, io credo che
ognuno di noi ha un angelo, un angelo
sopra di sé
un angelo che sente
quello che
non si dicembre ma se è così
allora non see’è segreto che
resista un po’
sanno di noi
le frasi più violente
quelle che non uscirannodivini messaggeri
di tutti i miei pensieri
all’infinita linea di confine noi
vicina vibrazione
un’altra piccola illusione
all’infinita linea dei minuti e poi
è questione di tempo…sai io credo che
i sogni che ci rimangono a volte
dentro di noi
aleggiano pesanti
come se fossero veritàse la mente rimane ancorata alle mani
se l’eterno è l’assenza di tempo
l’angelo e l’uomo avranno ancora un motivo di invidiadivini messaggeri
di tutti i miei pensieri
all’infinita linea di confine noi
vicina vibrazione
un’altra piccola illusione
all’infinita linea dei minuti e poi
è questione di tempo
è solo questione di tempo…è come percepire un’altra dimensione
allungare la nostra mano a un’antica emozione
ci sentite vi sentiamo
aspettiamo felici la caduta del giorno
per vedere i vostri corpi controluce
per avere una risposta veloce
sorvolare di mezzo le frequenze comuni
superare in un istante le paure mortali…
superare in un istante le paure mortali
Sai, io credo che
ognuno di noi ha un angelo, un angelo
sopra di sé
un angelo che sente
quello che
non si dicembre ma se è così
allora non see’è segreto che
resista un po’
sanno di noi
le frasi più violente
quelle che non usciranno
divini messaggeri
di tutti i miei pensieri
all’infinita linea di confine noi
vicina vibrazione
un’altra piccola illusione
all’infinita linea dei minuti e poi
è questione di tempo…
sai io credo che
i sogni che ci rimangono a volte
dentro di noi
aleggiano pesanti
come se fossero verità
se la mente rimane ancorata alle mani
se l’eterno è l’assenza di tempo
l’angelo e l’uomo avranno ancora un motivo di invidia
divini messaggeri
di tutti i miei pensieri
all’infinita linea di confine noi
vicina vibrazione
un’altra piccola illusione
all’infinita linea dei minuti e poi
è questione di tempo
è solo questione di tempo…
è come percepire un’altra dimensione
allungare la nostra mano a un’antica emozione
ci sentite vi sentiamo
aspettiamo felici la caduta del giorno
per vedere i vostri corpi controluce
per avere una risposta veloce
sorvolare di mezzo le frequenze comuni
superare in un istante le paure mortali…
superare in un istante le paure mortali