Un giorno di completo relax, senza traffico né smog cittadino. Alla fine del “viale dei resort” c’è un centro commerciale, un Orio Center, con i negozi all’aperto, più che altro un outlet.

Come ogni mattina, Mater è rognosa. Non vuole fare niente. La sera fa sempre buoni propositi per il giorno successivo. Ma sì cammino, faccio una passeggiata. Cosa saranno mai cinquecento metri?

Ma puntualmente, il giorno dopo inizia a lagnarsi, le fa male la gamba, il ginocchio e da altre parti. Usciamo dall’ingresso del Club Med, e mi tira giù un pippone, fa la piva, piange – ecco, dovresti capirlo come mi fa male!- .

Sono tentato di usare la solita app ma mi sembra eccessivo per un solo chilometro, non è questione di soldi.

La ruzzo un po’, il viale dei resort è un giardino unico, pieno di statue, piante e fiori. È davvero un piacere passeggiare. Infatti, i turisti fanno jogging lungo i prati verdi. Passiamo davanti al Convention Center.

Miracolosamente, si ferma un buggy elettrico. “Need help?” ci chiede l’autista. Certo, dobbiamo andare al Bali Connection. Scopro che è un servizio gratuito per trasportare i turisti tra i resort. Proprio come a Como.

Mater si rianima immediatamente. Non perde l’occasione di farsi aiutare dal driver e bella contenta si gode quei pochi metri col vento in faccia e l’aria profumata del mare.

Al Bali Connection, appena vede i negozi, parte in quarta. Non riesci a starle dietro. Io sono incuriosito da alcune donne che portano incensi e cibo nei piccoli templi sparsi in ogni angolo e aspergono l’offerta con dell’acqua.

È tutto un profumo di incenso. Mater si perde nei negozi. Mi chiama per chiedere la conversione delle rupie. E quanto costa questo, quest’altro e quest’altro ancora. Fortunatamente, con internet riesco a fare i calcoli precisi.

Dopo il decimo negozio, è soddisfatta del giro, ritorna in alcuni di questi e compra. Evvai. Un pensiero in meno. Fa la spesa completa. E io mi sento leggero. Perché sopportare Mater quando non è convinta di cosa comprare è peggio che trascinarla quando non vuole camminare.

Usciamo dal Serravalle Outlet e ci portiamo direttamente in spiaggia. Fa particolarmente caldo, ma il cielo e il mare sono azzurrissimi. La natura è particolarmente generosa. È davvero piacevole.

Lascio Mater seduta in un bar sulla spiaggia. Dovrebbe essere riservato per un hotel, ma la stampella ha un potere enorme, come la bacchetta di Sailor Moon. La trattano con i guanti, e le riservano un posto sotto l’ombrellone.

Io mi fiondo direttamente in spiaggia, una bella insenatura di sabbia gialla. Ci sono un po’ di alghette all’inizio ma si riesce a fare il bagno nell’acqua verde smeraldo. Ok, non è il mare dei Caraibi, ma tutto sommato va bene.

Mi godo un’ora tutta per me. Mater mi osserva e non mi perde di vista. Alcuni venditori ambulanti si avvicinano ma li respinge con decisione, alzando la mano in segno di rifiuto. Brava, così si fa.

A mezzogiorno decidiamo di tornare passando dalla spiaggia.

Mater però questa volta è davvero sofferente, ma non ho altro modo per farla arrivare al Club Med: non ci sono taxi o mini car. Ci sediamo in tutte le sedie dei vari resort ,comodissime. Impieghiamo più di un’ora ma alla fine Mater, stoica, resiste e una volta arrivata al resort si fionda al ristorante dimenticando tutto il dolore appena subito.