Ho scoperto soltanto oggi che Cabo Blanco è in Perù. Chissà perché ero convinto che si trovasse in quella striscia di oceano delineata dall’Uruguay e dall’Argentina, poco oltre il Rio de la Plata, tra Buenos Aires e Montevideo.
Scogliere alte e falesie friabili a picco: dovevo immaginarlo che non poteva essere localizzato da quelle parti ma per un errore mentale (sarà colpa di Jung, vero Schellenbaum?) e di cuore l’avevo collocato in quell’angolo dell’Atlantico, lambito a malapena dalle correnti, dove le coste, invece, sono piatte e il fiume limaccioso deposita le porcherie di mezza America. A mia discolpa posso dire che era buio durante il tragitto sulla corriera tra le due capitali, una notte intera, e che il giorno dopo lo avevo speso a Montevideo; nessuna spiaggia, dunque, soltanto tanto freddo e un bicchiere di leche caliente tra le mani per scaldarmi.
Gli occhi azzurri di Santiago La Rosa invece guardavano a Occidente, in piena estate australe. Come avrei potuto incrociare il suo sguardo? C’era di mezzo un intero continente e tanta sofferenza. A Buenos Aires ero arrivato con le Aerolineas Argentinas, pure a fine giugno. Avevo sbagliato tutto: stagione, stato e sentimenti; il cuore indurito. Non mi sarebbe mai venuto in mente di andare in Perù ma se avessi saputo che era in quel posto preciso, avrei evitato tutto un caos di aerei e di coincidenze mancate. Santiago, l’unico a sapere esattamente dove si trovasse Cabo Blanco, di fronte all’oceano a scrutare un punto indefinito, le braccia protese in avanti, era in attesa che qualcuno o qualcosa lo portasse via: infatti le onde poco dopo lo avrebbero trascinato verso l’oblio eterno. Se avessi saputo allora, avrei evitato di percorrere l’Argentina per la sua intera lunghezza, fino all’estremo meridionale per volare poi fino a Nelson, in Nuova Zelanda. Sarebbe bastato così poco, nuotare controcorrente, l’undertow come direbbero i nuovi coloni, e abbandonarsi al desiderio del cuore. Giuro che lo avrei salvato. Invece mi ero perso, in me stesso, inconsapevole che a poche migliaia di chilometri dalla Casa Rosada, lui desiderava semplicemente vivere ma non vi era altra via se non quella del mare.
Save Me -Remy Zero
I feel my wings have broken in your hands I feel the words unspoken inside And they pull you under And I would give you anything you want, know You were all I wanted And all my dreams are falling down Crawling around Somebody save me Let your warm hands break right through and Save me I don’t care how you do it Just stay, stay Oh come on I’ve been waiting for you I see the world has folded in your heart I feel the waves crash down inside And they pulled me under I would give you anything you want, know You were all I wanted And all my dreams have fallen down Crawling around Somebody save me Let your warm hands break right through Somebody save me I don’t care how you do it Just stay, stay Come on I’ve been waiting for you Crawling around Somebody save me Let your warm hands break right through Somebody save me I don’t care how you do it Just save me I made this whole world shine for you Just stay, stay Come on I’m still waiting for you
I feel my wingsHave broken in your handsI feel the words unspoken insideWhen they pull you underAnd I will give you anything you want, ohYou were all I wantedAnd all my dreams are fallen downCrawlin’ aroundSomebody save meLet your warm hands break right throughSomebody save meI don’t care how you do it, just stay, stayC’mon, I’ve been waiting for youI see the world has folded in your heartI feel the waves crash down insideAnd they pull me underAnd I would give you anything you want, ohYou were all I wantedAnd all my dreams have fallen downCrawlin’ aroundSomebody save meLet your warm hands break right throughSomebody save meI don’t care how you do it, just stay, stayC’mon, I’ve been waiting for youCrawlin’ aroundSomebody save meLet your warm hands break right throughSomebody save meI don’t care how you do it, just stay (Stay with me)I made this whole world shine for youJust stay, stayC’mon, I’m still waiting for you
Piangerai, bastardo, per tutti i minuti di silenzio che ti ho dedicato. Verserai lacrime amare quando ti asporteranno la prostata e per pisciare dovrai contrarti fino allo spasimo.Non andrai più a Bergen. Camminerai curvo sotto il peso degli anni e sarai piegato nell’orgoglio. Vedrai che ti capiterà molto presto, neanche il tempo di accorgertene.Ti amerò…
Lo so, sarebbe così semplice! Basterebbe un click su un pulsante e via. La coscienza e quel poco altro sarebbero a posto. Sarebbe un gesto semplice, come la mano passata sulla giacca per togliere quel poco di forfora che rovina la perfezione. Eppure non me la sento. Non voglio però nemmeno che tu pensi che…
Sebbene divenisse folle di gioia quando Thornton lo toccava o gli parlava, non cercava mai queste espressioni di affetto. Stava sdraiato per ore, vigile e attento, ai piedi di Thornton, guardandolo in volto, contemplandolo, studiandolo, seguendo col più vivo interesse ogni sua fuggevole espressione, ogni movimento, ogni mutamento delle sue fattezze. O se, per caso, era lontano da lui, al suo…
Andrò domani, in silenzio, al caldo, con le lacrime per un viaggio corto nel tempo, ma lontano dal mio mondo. Avrei tanto voluto salutarti stasera. Te l’ho chiesto, volevo solo un saluto, ma non mi hai risposto. Imparerò nell’inverno australe, tra le canne da zucchero, magari in un Mac Donald’s di Port Louis, a stare…
“Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto…
Ti sei avvicinato tutto esaltato per dirmi che avevi visto il film The Martian, e che naturalmente era un film bellissimo, davvero, che merita e che è fatto bene. E giù una caterva di perifrasi miracolose (neanche i Testimoni di Geova sono così convincenti). Sapevo che il film, il cui protagonista, Mat Damon, aveva appena…