È il viaggio di compleanno. E ora che si può, perché non andare in giro per l’Europa? È necessario che la vita riprenda piano piano e che tutto ritorni a come era prima del 2019. Questo viaggio volevo farlo in Sicilia, ma mi metteva un po’ di paura… Poi ho pensato di andare a Matera e scendere dalla Lucania per approdare in Calabria ma, mi sono detto, ora che hanno aperto le frontiere prima che richiudano tutto, andiamo qui vicino, al mare, no in montagna, no, in una via di mezzo.
E così ho scelto Barcellona, che poi della città non me ne poteva fregare di meno, dopo averla vista così tante volte. Ma era a portata di aereo, senza menate varie, senza scali, un volo easy easy appunto della Easy Jet. Ed ecco che ho prenotato in men che si dica.
In realtà in terra Catalana, ho parecchi posti che desidero visitare. Andorra. Lo so, niente di che. Ma almeno una volta nella vita, credo valga la pena, anche se dicono tutti faccia veramente schifo.
I Pirenei e gli innumerevoli paeselli sparsi tra la Costa Brava e la Garoccha. E poi Lourdes nell’Occitania. Non che mi sia venuta una crisi religiosa. No, semplicemente perché quando avevo 10 anni o giù di lì, i miei mi ci avevano portato con il treno interminabile dell’Unitalsi e avevo diversi ricordi. Volevo fare questo percorso privato dentro di me…
Così alle 16.35 mi sono imbarcato sull’Airbus A320 dell’Easy Jet e poco meno di un’ora atterravo a El Prat. Un lungo tramonto rosa mi ha accompagnato per tutto il tragitto. Sono arrivato al terminal 2, quello vecchio, ma comunque sempre presente nei miei ricordi soprattutto per il mega murales di ceramica rappresentante un’opera di Mirò.
Arrivo all’altro terminal per ritirare l’auto. Mi accorgo che è elettrica. Mi chiedono dove ho intenzione di andare perché se rimango nel raggio della conurbazione barcellonese posso trovare tutte le pompe che voglio. Ho risposto che ho già dato in un’altra vita e che voglio andare su in montagna. Allora per un piccolo sovrapprezzo mi hanno dato un mega macchinone, una Jeep Compass. Io mi sarei accontentato di un’auto scrausa ma niente… E va bé. Eccoci con il Jeppone che per salire ci vuole la scaletta.
Mi sono fermato a Castelldefels, appena fuori da El Prat. Barcellona l’ho schifata proprio. Mi sono ritrovato in questa Massa Marittima di Barcellona, deserta, sonnolenta, con qualche chiringuito mesto mesto, completamente vuoti. Ma c’era il mare, la spiaggia, la luna, il cielo terso, le stelle. Che cosa voler di più…?