E facciamolo questo post lamentoso e piagnucoloso. D’altronde quando ci vuole, ci vuole. Il problema nasce da quella parola “personale” sul cartello “Vietato entrare”.
A chi si riferisce esattamente?
Al “personale” esclusivo dell’Ospedale?
Non può entrare dunque chi non abbia un rapporto di dipendenza con la ASST? Il rapporto deve essere a contratto determinato o indeterminato? I convenzionati, alias Met, che hanno un rapporto di parasubordinazione (che parola complicatissima), come devono essere inquadrati, sempre personale o no?
E quelli che a vario titolo hanno un account con Emma (che privilegiati), sì l’Emergency Management System, hanno diritto o no ad entrare?
Invece chi si trova tra la Croce Azzurra e quella Rossa, cosa dobbiamo fare? Li discriminano?
Per quanto riguarda il personale delle AAT afferenti limitrofe, Leuci o Moedetia in primis, o quella di Varese in secundis, lo lasciamo fuori? Alcuni di Lecco se lo meriterebbero, ma… E meglio non tirar fuori questioni territoriali o di sudditanza perché poi ne nascerebbe una diatriba enorme!
Poi tutti coloro che spazzano, puliscono; i guardiani, i rosco-pistoleri? La sciura che ramazza, l’ossigenator filler, lo zollista che revisiona gli apparecchi elettromedicali?
Ma più banalmente: al fattorino della Vecchio Mulino di via Alla Madonna, che ti porta la pizza olezzosa al gusto di cipolla, o al piadinista che ti consegna il rotolo nutelloso, cosa dobbiamo dire? Di farla passare dalla finestra e farci dare il resto inserendolo in una fessura o nel cestino delle cash machine delle autostrade francesi?
No, vedi, tu che hai sollevato la polemica, accusandomi di far entrare cani e porci nella postazione canturina, non ti sei posto il problema. Io invece si. E mi sto chiedendo ancora a chi si riferisca la parola “personale”.
Però della persistente e puzzolente nebbia che ritrovo puntualmente nella camera da letto ogni volta che fai il turno, te ne fotte na cazza. Il tuo ragionamento è “visto che non posso fumare, neanche il Genovese può fare festini nel Canterbury Headquarter Medical Service. C’è proprio scritto. Accesso riservato al personale”.
Tra i due cartelli, quello che non si presta a libere interpretazioni è proprio quello su cui è prescritto il divieto di fumo, il quale fumo, tra l’altro, ha riscontri in illeciti amministrativi oltre che dare fastidio.
Ora, che tu ti abbassi a questo giochino, dimostrando una pochezza intellettuale, mi fa ridere e parecchio. Chi è nel pieno del torto sei tu che fumi in stanza. Non io. E sapendo che il capo non prende una, ma proprio una decsione per far finire questa incresciosa situazione… hai pensato di rilanciare.
Io mi sono giustificato anche se non me lo ha chiesto nessuno per un’accusa mossa a seguito di segnalazione, tu nemmeno ti sei degnato di dare un riscontro o al limite chiedere scusa.
Mi dispiace solo per quelli che vengono a trovarmi, credendo in me e nel sistema perché con la tua controaccusa del tutto infondata, puerile, vendicativa, da uomo del sud, hai colpito nel mucchio.
Io, stai per certo, continuerò ad aprire il mio cuore e a far venire chi lo desidera nella Canterbury Shire, a meno che non ci sia un chiaro ed esplicito divieto che chiarisca una buona volta per tutte chi debba venire a trovarmi. E certamente non sei tu che debba farlo.
Ma queste parole tanto ti entrano e ti escono dalle orecchie perché chi è convinto che il Mariano Southern Time (MST) sia di un’ora indietro rispetto all’Herbensis Eastern Time (HET), non può capire il disagio non solo creato a me ma anche a tutto il sistema. Dicciamolo una buona volta.
Ma, nonostante tutto, quella persona che con sicurezza potrei definire me stesso si sviluppò solo più tardi e gradualmente. Ritengo che il primo barlume della mia vera personalità sia stato l’istante in cui capii di poter aspirare, oltre che alla sottile pellicola del cielo, anche all’abissale oscurità del cosmo. Accadde quello stesso inverno, una sera…
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