Edgardo Arosio ma chi ti vota?

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Ho ricevuto ieri il santino dell’Arosio con su scritto “Costruiamo valori e abbattiamo muri“.

Ma chi te l’ha detto di mandarmelo? Sei così viscido e schifoso che non hai più avuto il coraggio di affrontarmi nelle due occasioni in cui ci siamo visti. Sei filato a gambe levate temendo una qualche sceneggiata.

No caro! Adesso lo faccio il nome e cognome. Hai la faccia di m#@!! a furia di leccare il c@@@@ alla gente. Ecco perché adesso ti candidi in Regione. Non voglio abbattere i muri con te, anzi se mi stai lontano, meglio è per tutti.

Però ora voglio spxxxxxi perché la gente sappia di quanta inettitudine e cialtroneria è fatta la tua persona. Sappia quanto tu hai trattato male una persona che non si è lasciata sottomettere dalla tua cafonaggine. Sappia che quando ero venuto da te mi aveva mandato niente meno che il tuo capo, il presidente della Provincia di Como. E che se avessi avuto i coglioni di chiedermi le cose, le avresti ottenute senza tanti fronzoli, senza mettere di mezzo l’Ufficio Affari Generali.

Caro s@/!@@, la vita è piena di difficoltà. Io le affronto ma non faccio il leccaculo. Me ne sto nel mio mondo e non rompo i coglioni. Ti rimando indietro il santino che ho ricevuto nella cassetta delle lettere e ti invito caldamente a quel paese senza votarti perché non meriti il mio voto.


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