Fino alla fine del mondo


Il film è ambientato in un futuro prossimo rispetto alla data delle riprese: precisamente alla fine del 1999.

Un satellite artificiale nucleare indiano in orbita attorno alla Terra è entrato in avaria e la Comunità Internazionale teme che possa rientrare nell'atmosfera causando una catastrofe atomica.

Un panico di massa spinge molti a fuggire dai luoghi dove l'impatto è più probabile, causando gravi disagi nei trasporti. Nel bel mezzo di un ingorgo autostradale l'impaziente Claire Tourneur si avventura in una strada secondaria nel tentativo di raggiungere Parigi dal sud della Francia. Il sistema informatico del cruscotto della sua auto le annuncia che la strada non è mappata sul database e quindi deve cavarsela da sola.

Lungo il tragitto ha degli incontri singolari: prima si scontra con una coppia di rapinatori di banca (che le lasciano una grande quantità di denaro), poi continua il viaggio con un autostoppista che le dice di essere inseguito da un'organizzazione segreta. Claire scopre, dopo essersi innamorata dell'enigmatico fuggitivo, che egli è il figlio dello scienziato Henry Farber, ed è fuggito con il prototipo di un progetto di ricerca segreto. Agenzie governative e cacciatori di taglie lo stanno inseguendo per recuperare il dispositivo.

Il film ha due parti distinte: nella prima il personaggio del fuggitivo e i suoi obbiettivi rimangono misteriosi, nella seconda si delineano i personaggi e si compie la trama fantascientifica.

Tutto il film ruota attorno al dispositivo. Nella prima parte lo spettatore non riesce a comprendere a che cosa serve e quale sia l'interesse che suscita in così tante organizzazioni, e i protagonisti sono in continuo movimento in ogni parte del globo tentando di sfuggire alla cattura.

A metà del film il mistero viene svelato da Winter, un investigatore privato assoldato da Claire: il prototipo serve a registrare e tradurre gli impulsi cerebrali in modo da poterli trasmettere come pensieri innestati nel cervello dei non vedenti. L'autostoppista è in giro per il mondo, raccogliendo immagini di famigliari con il suo dispositivo anche se il motivo non viene rivelato. Durante la seconda parte, il ritmo dell'azione si placa e l'autostoppista rivela a Claire che sua madre è cieca e quindi il dispositivo gli è servito per sperare che la madre possa "rivedere" le persone care.

Mentre i protagonisti giungono in Australia, il satellite nucleare viene abbattuto, provocando un impulso elettromagnetico nucleare (EMP) che interrompe tutti i circuiti elettrici ed elettronici non schermati. I personaggi ritrovano il padre scienziato e la madre non vedente nel villaggio dell'entroterra australiano dove da anni dimoravano, dimostrando di conciliare la notevole tecnologia del loro laboratorio di ricerca scientifica con la vita naturale della tribù locale. Le registrazioni del dispositivo vengono riprodotte e la madre del protagonista riesce, non senza fatica, a "vedere".

Subito dopo lo scienziato Farber scopre il modo di utilizzare il dispositivo per la diretta registrazione dei sogni di dormienti.

Nasce una nuova forma di dipendenza: Claire, lo scienziato e il figlio si lasciano ossessionare dalla necessità di visionare i propri sogni registrati dalla macchina su supporto digitale, ma il primo fidanzato di Claire, uno scrittore, nell'assistere come testimone esterno a tutte le vicende della trama decide di tracciarle in un romanzo, ed è solo grazie al potere taumaturgico della parola e del racconto che Claire si libera, alla fine, dalla sua compulsione.

Bisogna essere coraggiosi ed essere folli per vedere questo film lunghissimo di 6 ore. Io l’ho visto per ben due volte al cinema e poi mai più.

Non lo farò di certo ora e non lo farò mai più. La pazzia di una sola volta della vita. Ecco, è tutto.

Un film bellissimo, visionario, in giro per il mondo, dove la musica la fa da padrone. Un film sinestesico, tipico di Wenders. Immagini sofisticate. Lo ricordo soprattutto per la bellissima canzone Fretless dei REM.