Film
Qui di seguito sono elencati i titoli di film presenti nella mia collezione di DVD. Di ciascuno sono stati inseriti la copertina, il trailer sotto forma di url a youtube, la trama in genere ricopiata da wikipedia e un commento. Ci tengo tanto ai film perché sono importanti, perché sono la più complicata forma di espressione visiva. Non tutti mi sono piaciuti, sia chiaro, ma la maggior parte è stata presa perché in qualche modo mi ha colpito.
The tits and the moon
Grande film di Bigas Luna sul complesso di Edipo mai risolto di un ragazzino catalano. Quasi onirico. Molto bello. Questa è la versione inglese.
The wall
Strafamosissimo, ci sarà un motivo, sicuramente. Uno dei più bei film visto nella mia vita. Tutto bello, qualsiasi cosa, le immagini, le canzoni, Bob Geldof e i bellissimi cartoni animati di Gerard Scarfe. Tutto, ma proprio tutto.
The war at home
Non sono molto amante delle serie TV perché si dilungano troppo. Non si riesce mai a capire dove vanno a parare ma questa mi era piaciuta molto davvero. Sono affezionato ad ogni singlo episodio.
Through the never
Boh, non saprei esprimermi. Avevo visto alcuni pezzi e mi era piaciuto. Poi, una volta preso il DVD non sono mai riuscito a vederlo tutto senza addormentarmi. Forse troppo surreale, troppo assurdo, forse per la pesantezza dei Metallica, le cui canzone bisogna ascoltarle poco alla volta.
Mi prometto di guardarlo una volta per tutte, ma non adesso.
Ti stimo fratello
Non è certamente un capolavoro – un filmettino semplice semplice – ma mi è piaciuto proprio per la sua semplicità, onestà intellettuale. Mi colpisce molto la semplicità del film, senza effetti strabilianti. Lo si vede in un attimo e ti lascia tanto buon umore.
Tomcat
Un film assurdo, dove muore un gatto per colpa di uno dei due. E nonostante tutto la storia va avanti. No. Mi dispiace. Avrebbero dovuto troncare il film. Senza senso, illogico, che non porta a niente.
Trainspotting
Chi non conosce questo film di ribellione, di protesta, di droga e di gioventù?
Io lo ricordo sostanzialmente per Ian Mc Ewan e mi basta soltanto questo.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Un film duro, violento, che ti entra nel cuore. La madre è antipatica, così come tutti i protagonisti. Non ce n’è uno che si salvi, eppure a mano a mano che la trama del film si dipana, si riesce a comprendere che in realtà nessuno è come sembra.
La madre è dura con se stessa perché nella stessa sera in cui fu uccisa la figlia, durante l’alterco che ebbe con lei, le aveva augurato di essere violentata. Cosa che successe effettivamente.
Lo sceriffo, uomo integerrimo, malato terminale di tumore, decide di non soffrire più, uccidendosi.
Il poliziotto stronzo, estromesso dal suo ruolo proprio per il suo carattere, alla fine capisce dove sbaglia e accetta la sua natura, diventando il primo quasi amico della sua acerrima nemica, la madre.
Un film tenace, che tiene col fiato sospeso, condotto magistralmente bene, scarno, avido nei contorni. Le scene sono dirette, non ci sono fronzoli, non si disperde.
Un amore perfetto
Di perfetto non c’è nulla. Il Cremonini ha voluto strafare con questo filmetto insulso , stupito e marchettaro. Ma la freschezza dei vent’anni arriva soltanto una volta sola e si perdona quasi tutto. L’ho comprato per il Cesare, soprattutto per quel bacio amicale tra i due ragazzi. Il solo e unico motivo per cui ho comprato il film. Per il resto da buttare via tutto.
Un bacio
Pensa: per fortuna che l’amicizia ti salva la vita. Non oso immaginare cosa sarebbe successo in caso contrario, visto che per un bacio il protagonista è stramazzato a terra, stecchito, con un emotorace massivo causato da un proiettile sparatogli proprio dall’amico.
C’è un qualcosa di perverso che non riesco a capire in questo film osannato da tutti; bellissimo, per l’amore del cielo -io amo Ivan Cotroneo per la sua freschezza e semplicità- ma qui davvero, a mio avviso, si vuole dare un significato completamente sbagliato.
Non è un film sul bullismo di oggi e nemmeno sull’acne puberale come si vuole far credere. Semplicemente racconta la sociopatia vissuta da un gruppo di ragazzi ventenni, spacciati per adolescenti.
Lorenzo, un disadattato, è il primo a non accettarsi sognando un ingresso trionfale e un riscatto che la scuola gli ha già dato. Ma no, lui vuole qualcosa di più rispetto ai suoi coetani. È lui stesso che vuole distinguersi dagli altri, mettendo un limite ben marcato.
L’altra disadatta è lei, Blu che dopo aver scopato tre ragazzi, a distanza di un anno, rivedendosi in un filmato, capisce che forse sarebbe meglio convertire le sue colpe in accuse: d’altronde l’hanno fatta bere, non capiva un cazzo e via… Bah, non ci arrivo proprio alla sua psicologia, però la denuncia lei la formula bene, eccome. Certo, dopo un anno. Scusa, sei stronza.
Infine il bell’Antonio, tenebroso e idiota, che alterna comportamenti distimici, non riuscendo ad esprimere mai una vera e propria personalità, deve cercare sempre delle motivazioni dal fratello morto e sepolto che gli appare prima di addormentarsi.
Lorenzo minaccia la libertà sessuale di Antonio perché se lo vuole scopare con la scusa di amarlo. Antonio, lover incomprenso, viene semplicemente ignorato da Blu perché troppo sempliciotto e ritardato, e Blu, beh, si accorge che è tempo di far fruttare la sua condizione di donna violentata.
Ovvio che poi succedono i casini. E il patatrac è prevedibilissimo.
Ma la colpa, per il film, deve per forza ricadere sul branco, quella coltre di ragazzi che abitano la scuola e che sono davvero i più equilibrati.
Invece no: i ragazzi accettano Lorenzo, che però non vuole farsi accettare da loro. Si stringono attorno ad Antonio, che si era lasciato andare in un momento di smarrimento durante un bacio a tradimento. Anzi, lo supportano per evitare una tragedia. Di più: lo rincuorano restituendo il regalo che Lorenzo gli aveva dato e che Antonio lo aveva gettato via in segno di disprezzo.
Altro che amicizia! Il bacio è un irrituale gesto patetico, un legame non compensato da nessuno dei protagonisti che tornano ad essere singoli, per scelta o per necessità. Appunto, alla faccia dell’amicizia che ti salva la vita.
Un film tristissimo, certo molto bello, con molti spunti musicali e coreografici, ma che non deve essere spacciato per quello che non è.
Il disagio della solitudine è il vero malessere, le problematiche sulla tolleranza e sull’accettazione sono solo un pretesto! Sono tutte panzane. Hai voglia di giustificare un bacio. con l’abbraccio ancestrale del fratello Massimo; lui, il fantasma, gliele sussurra tutte le motivazioni, ci sei andato tu a casa sua, ti è pure piaciuto, non puoi negarlo.
È il rifiuto il nodo indissolubile, su cui ovviamente chiunque non perfettamente formato a livello psicologico crolla.
Cretino doppiamente l’altro, il Lorenzo. Primo per aver cercato di ottenere un insperato amplesso da una persona che non avrebbe potuto restituire. Secondo per aver voluto a tutti costi un incontro intimo… Beh, Lorenzo ha firmato la sua condanna a morte con il bacio, non molto diversa dalle morti suicide dei teenagers americani.
Ecco, Ivan hai fatto un bel film, ma di certo l’amicizia non ti salva la vita, nemmeno aggiungendo la scena finale, mentendo spudoratamente a te stesso, dicendo che bastava poco. No, non bastava poco, no, assolutamente. E un bacio è una forma di violenza sessuale, se non approvato. Punto. Stop.
Un rubio – The blond one
Mi piace il titolo originale, tradotto allo stesso modo in inglese. Un rubio, il biondo, è il compagno, amico, amante, Gabo, di Juan, coinquilino e collega di lavoro. Tra i due nasce un’intensa storia d’amore, claustrofobica, silenziosa, che si consuma interamente nell’appartamento che condividono.
Nella sua intimità è perfetta ma non può essere esportata fuori dalle mura del “quarto” e dalla cerchia dei soliti amici, che si ritrovano attorno al tavolo a guardare la televisione. Il biondo è un elemento importante, attorno a cui, tutto ruota e implode. Da vedere con calma, senza fretta, senza tensione perché è travolgente…
Un sogno di pietra
Devo ancora vederlo. Film trovato per caso lungo il tragitto della Valbasca in un casettina di libri usati. Era lì che mi aspettava. Commenterà.
Unfaithful
Falsissimo come una banconota da tre euro. Un film sperimentale in cui due si incontrano e fanno l’amore mentre sono registrati.
Due bonazzoni della madonna, scene troppo curate. Una noia mortale
Unico indizio: una sciarpa gialla
L’ho preso credendo che fosse un altro film.
Comunque non mi piace. Noioso. Estremamente lento e soporifero. Lei sembra che sia così stupida, poi in realtà risolve il caso del rapimento del figlio.
Boh, da dimenticare.
Valzer con Bashir
Un cortometraggio animato per documentare l’eccidio nel sud del Libano con l’appoggio dell’esercito israeliano che era di stanza proprio in quei posti. Un documentario, non un atto di accusa ma pur sempre un momento di consapevolezza in cui il popolo israeliano in qualche modo ammette i propri errori.
Un film grandioso nelle immagini, nella fotografia, nelle musiche. Quasi onorico, ma che diventa poco alla volta realtà con le immagini finali.
Un film bellissimo.
Vita di PI
Bisogna avere tanta pazienza, ed essere calmi per vedere questo film. Se si riesce a sopravvivere alla prima parte sulla terraferma, ai decimali del pi greco, al naufragio…. ecco, il resto verrà da solo.
La solitaria traversata dell’oceano con una tigre nella propria scialuppa non sembra poi così male.
Poesia, poesia pura e una fotografia eccellente
Weekend
In molti hanno osannato questa pellicola che trovo modestissima.
Racconta la storia come ne succedono a migliaia.
Un weekend di passione che poi si infrange di fronte all’ineluttabilità della vita.
Fotgrafia bella, accettabile lo sforzo dei protagonisti ma nulla di che.
Yossi and Jagger
Mi era piaciuto molto. Ho apprezzato che la stessa IDF (Forza Israeliana di Difesa) si fosse mossa per promuovere questo film. L’intenzione nobile è lo sdoganamento di certe tematiche.
Ritengo tuttavia che per alcuni aspetti, il film tratti le problematiche con superficialità e ingenuità.