Parola di Dio


Veniamin è uno studente liceale nel bel mezzo di una crisi adolescenziale. I suoi turbamenti sono placati dalla lettura maniacale e compulsiva del testo sacro ai cristiani, la Bibbia, dentro la quale è convinto siano contenute tutte le risposte che mettano ordine alla confusione del mondo moderno.

Sorprendentemente un bel film russo, ambientato da qualche parte vicino al confine con la Lituania. Un po’ onirico con una componente fortemente teatrale.

Se fosse stato nella realtà, il ragazzo sarebbe finito dritto dritto dallo psichiatra dove lo avrebbero riempito di aloperidolo, ma tutta la scuola lo tollera, dal prof di ginnastica alla preside, dai compagni alla amica di banco, lo sopporta e lo prende come un caso folcloristico.

Solo l’insegnante di biologia non si arrende alla sua ortodossia, e lotta per far valere le ragioni del mondo razionale. Quel ragazzo è pazzo e deve essere aiutato. Fa di più: inchioda le scarpe sul pavimento pur di attirare la sua attenzione e rimanere ferma sulla sua posizione..

Nel mezzo, il sentimento d’amore di uno storpio che soccomberà sotto la “Parola di Dio”.

Peccato.