Da sempre ti penso come in quel ritratto dela fotografia: rannicchiato e le mani al volto.
Eri nel paesino della Murcia tra il caldo afoso e torrido di certe estati, note soltanto a te, con il vento che ti alita, secco e insidioso.
Le memorie si spargono e si srotolano fermandosi poco più in là perché non riesci ad andare oltre e con lo sguardo a terra fai uno sforzo per ricordare il più possibile della piccola casa di infanzia, il cui giardino lambiva le ferrovie dell’AVE.
Ti rendi conto solo in quei momenti che le dita fanno male perché troppo spesso premute contro i frets della chitarra poco malleabile.
E ti monta la rabbia agitata e confusa, come uno sbuffo più sostanzioso di quel vento irrequieto. Schiacci ancor di più i polpastrelli contro i piccoli rilievi ma duri e insormontabili.
Il suono è stonato, incompleto. Una mezza vibrazione di un accordo venuto male.
Ecco come ti senti sotto il cielo della Murcia.
Fretless – R. E. M.
He’s got his work and she comes easy They each come around when the other is gone Me, I think I got stuck somewhere in between I wouldn’t confide in the Prodigal Son The die has been cast, the battle is won The bullets were blanks, a double aught gun I couldn’t admit to a minute of fun They come and they come and they come and they come I accepted with a gentle tongue No words spoken, no need to speak Take it, stomp twice, ring the bell Tether that ring and phrase Enough with the rifle and talk already We all know what it means Take this conversation to your great divide I can only swallow what I ate And I don’t hate him And I don’t hate her They come and they come and they come and they come I accepted with a gentle tongue No heart broken, no need to speak Don’t talk to me about being alone (Don’t talk to me) Don’t talk to me about being alone (Don’t talk to me) Don’t talk to me about being alone Reach for each other before you leave Reach peace with a E-A-see Don’t threaten me with a gentle tease Don’t threaten me with angry Please, please, please Don’t try to tell me what I am Don’t talk to me (Talk to me) Don’t talk to me
He’s got his work and she comes easy
They each come around when the other is gone
Me, I think I got stuck somewhere in between
I wouldn’t confide in the Prodigal Son
The die has been cast, the battle is won
The bullets were blanks, a double aught gun
I couldn’t admit to a minute of fun
They come and they come and they come and they come
I accepted with a gentle tongue
No words spoken, no need to speak
Take it, stomp twice, ring the bell
Tether that ring and phrase
Enough with the rifle and talk already
We all know what it means
Take this conversation to your great divide
I can only swallow what I ate
And I don’t hate him
And I don’t hate her
They come and they come and they come and they come
I accepted with a gentle tongue
No heart broken, no need to speak
Don’t talk to me about being alone
(Don’t talk to me)
Don’t talk to me about being alone
(Don’t talk to me)
Don’t talk to me about being alone
Reach for each other before you leave
Reach peace with a E-A-see
Don’t threaten me with a gentle tease
Don’t threaten me with angry
Please, please, please
Don’t try to tell me what I am
Don’t talk to me
(Talk to me)
Don’t talk to me
Ho letto il secondo libro della Giuseppina, amo quella donna (ed è sorprendente ciò), non solo perché ha studiato medicina come me, non solo perché ha profonde radici in quella Sicilia che ho conosciuto marginalmente, di cui però ho evidenti, cari, personali e intimi riscontri, ma per come scrive, per la sua sorprendente poeticità nel…
Le cose non saranno più come prima da domani. Si cambia, ora si passa all’attacco. Già oggi le prime avvisaglie: dall’azzurro siamo passati al rosa, e non chiedetemi il significato di questa frase. Ora sono qui in silenzio aspettando che la notte scorra. Non ho paura dei cambiamenti. Sono qui adesso. Davanti a te, in…
Ci ha sempre legati il silenzio. Da oltre dieci anni, non ricordo con precisione, almeno non ora, in questa sera in cui la mente è offuscata e annebbiata da mille pensieri. Il silenzio e le cose non dette ci hanno tenuti uniti. Ti ho amato senza una parola. Ci capivamo perfettamente solo con gli sguardi,…
Bad habits, le voglio scrivere anch’io le mie cattive abitudini, proprio in questo momento in cui tutti sono pronti a condannarti, a trascinarti in giudizio, a rubarti i soldi (tutto perfettamente legale, che vuoi che siano 100 quote di titoli di merda!, vero Simona), ad ammazzarti perché ti sei permesso di dare un bacio. Ho…
Già, sono ormai cinque. Il tuo compleanno, lo festeggeremo alla grande, domani: una brioche con crema doppia tutta per te. E ti guardo nel frattempo da lontano mentre tu rimani placido ad osservare il mondo e ti basta quello. Ho scelto questa foto perché meglio di qualunque altra ti rappresenta. Sei vicino alla porta, distaccato,…
Piango, sì, piango per la mia Norvegia, alla quale ho confidato il disperato bisogno di amore nel 2000. Era in una chiesa di legno di colore amaranto, sulla collina olimpica, dove mi ero innamorato perdutamente del Nord; quel Nord avvolgente, silenzioso, così terso e dorato.Oslo, la mia Oslo, la Cristiania di vecchia data, col Santo…