La domanda per l’inserimento della graduatoria 2024

E anche per quest’anno mi sono sfangato questa incombenza. Pensavo che finalmente la Regione Lombardia avesse deciso di dare una svolta e di semplificare il tutto, invece no.

Anzi, a dire il vero un piccolo passo è stato fatto ma non è ancora arrivato il momento giusto. La Lombardia non riesce proprio ad avanzare, a fare quel salto decisivo per essere competitiva, per essere al passo coi tempi. No, la Lombardia è ferma al suo simbolo, all’incisione rupestre della rosa camuna all’interno di una grotta.

Mi sono mosso tardi quest’anno: un po’ mi è venuta a noia tutta questa manfrina che devo fare ogni anno e poi questa ansia da prestazione mi logora. da quanti anni che compilo questo maledetto modulo? 30? Ecco, devo dire di aver già dato.

Ogni anno è sempre la solita storia. Ma perché non si riesce a raggiungere il futuro, con tutta la tecnologia che abbiamo, con l’intelligenza artificiale. Che ci vuole? La Lombardia non ne vuole sapere. E io sono qui negli ultimi giorni a spedire questa domanda. Ma dico? Che ci vuole? Un neurone di Musk? Un chip impiantato nella crapa di qualche dirigenete? Ma dovrebbe essere un gioco da bambini preparare un modulo da compilare on line. Vanno bene anche le soluzioni di Google.

Invece no, devi cercare la domanda, scaricarla, stamparla, compilarla, appiccicare la marca da bollo. No, non c’è la possibilità di scaricare una maledettisma marca da bollo digitale. Che nervoso al pensiero che la Slovenia riesce a farti scaricare la vignetta autostradale con una disarmante semplicità!

Fatto tutto questo, ero già pronto a portarla in Via Pessina. Tanto mezza mattinata in cui non ho niente da fare la trovo lo stesso. Invece la novità di quest’anno è che obbligatorio spedirla via pec alla asst di competenza.

Ciò implica che devi scannerizzare la domanda, codificarla in pdf, aggiungere la copia della propria carta d’identità e infine, finalmente impacchettare tutto nell’allegato e via.

Ma perché? Qui prodest? Sono qui schiumante di rabbia, con un trigger di sopportazione molto basso, sclerato e isterico. La mia Lombardia è diversa, la mia Lombardia è una carrozza delle Ferrovie Nord, un bus dell’ASF (azienda senza futuro), un gap come le buche della mia città (in particolare di Via Borgovico), un aquilone non dispiegato bene che fa fatica a prendere il volo.

Suvvia, che ci vuole. Costo zero, eppure manca l’intelligenza: mi accontenterei quella umana e non artificiale. Bene, al prossimo anno, per un altro sclero.


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