E io pensavo che il nome “Costa del Sol” avesse un preciso e chiaro significato, anche perché suona vagamente famigliare anche in italiano. Di Sole, anzi “del Sol”, qui in Andalusia la “costa” è rimasta sprovvista.
Soltanto all’atterraggio sembrava ci fosse qualche raggio timido ma poi miseramente il cielo si è sempre più oscurato che alla fine tutto è diventato uniformemente grigio accompagnato da una piogerellina sottile sottile ma anche tanto insistente.
L’assolata Costa del Sol poteva essere scambiata per un qualsivoglia paesino dell’Oltrepò pavese nei suoi momenti migliori.
Non riuscivi nemmeno a scorgere il mare dalle montagne, il castello Gibralfaro, così splendente nelle giornate terse e limpide, baciato dal sole e rilucente sulla sommità della montagnucola, non lo distinguevi dai grattacielini di Malaga.
E pensare che questo weekend, tra l’altro messo a rischio da un imprevisto (vedasi il mio turno a Canterbury mezzo monco), avevo pensato di passarlo nella Land’s End, il promontorio più ad Ovest della Cornovaglia. Ero tentato di farmi coccolare dalle brume lattaginose che coprono le collinette ma all’ultimo la parola magica Sol mi aveva conquistato, rinnegando i miei sentimenti spleen di fine ottobre.
Così sono stato fulminato, pesantemente colpito per aver osato tanto. Se davvero dovevo osare, dovevo spingermi in giù dalle parti dell’Equatore. Ma vuoi mettere la Costa del Sol? Che cosa potresti mai pensare? Alla Costa della Pioggia?
Pazienza! Adesso diluvia, la pioggia picchietta fastidiosamente sulle finestre del settimo piano del Sol (appunto!) House. Io sono satollo e pieno come la vescica di un bue che sta per scoppiare. Questi buffet al ristorante sono proprio deleteri.
Vado subito a dormire perché dopo gli imprevisti di Canterbury, non sono molto lucido nel formulare i miei pensieri, se poi ci si mette il tedio e l’uggiosità…. Lasciamo perdere. A proposito: Happy Hallowen!