Non c’è Intesa (San Paolo)
In questi giorni sono andato diverse volte alla Intesa San Paolo di Camerlata. Non vi avevo mai messo piede perché la mia filiale era quella di Breccia, ma essendo stata chiusa da un momento all’altro, senza sapere nulla mi sono ritrovato catapultato in questa banca nella piazza più nevralgica di tutta Como. In altre parole: è un casino trovare parcheggio e per arrivarci devi metterti la maschera antigas. Se avessi potuto scegliere, avrei preferito quella dentro il Bennet, dove almeno c’era tutto il parcheggio che volevi e se proprio dovevi consolarti, potevi sempre andare al Mc Donald’s.
Dicevo: ci sono andato per svariati motivi ma vi ho sempre trovato tanta confusione. E’ un souk, le piazze di Marrakech o di Tangeri sono delle amene località in confronto alla confusione che si respira in quella banca. Mi sono chiesto, ogni volta, che ci facesse tutta quella gente che entrava, usciva con grandi sorrisoni agli impiegati, e tutte le interminabili discussioni sulle spicciole problematiche quotidiane tipo il costo del pane o il colore delle scarpe della direttrice.
L’ultima volta volevo abbassare la quota del muto di almeno due terzi del suo valore e risolvere un prestito. Il Signor LM, di fronte al quale ero giunto su indicazione dell’impiegato-vigile all’entrata, mi guarda costernato. “Ma ci vuole l’appuntamento!”. Coooooooosa?, mi sono detto. Va beh che un appuntamento con il signor LM potrebbe essere anche cosa piacevole, ma ormai una vecchia signora come me deve sorvolare su certe tentazioni. Il povero LM, sai, era impegnatissimo, doveva finire una pratica complicatissima e poi, insomma, arrivare al 27 di aprile…, i conteggi degli interessi e della rata possono essere sballati. Ecco. Venga con tranquillità il 5 maggio. 5 MAGGGIIIIO!!!!!. Gli stavo rispondendo male ma mi sono morso la lingua. Io vengo quando voglio io -interpretando male il suo invito- ormai perso nel ceruleo dei suoi occhi con in mente la sua foto di facebook intento a suonare il sax. Ho sospirato, preso in braccio Jake e sdegnato me ne sono uscito in preda ad una crisi di nervi. Il signor LM me lo sono ritrovato neanche cinque minuti dopo sgusciare dalla cafetteria della vicina Esselunga. Apperò, e questi sono gli impegni importanti! Gli avrei tirato ben volentieri JK sui suoi capelli ingellati.
Ho chiamato la banca on line; anche loro putroppo mi hanno confermato che queste operazioni devono essere fatte nella proprioa filiale. Ma dico io, posso fare trading comodamente dal mio computer comprando e vendendo titoli della Interstellar Megalactic Power presso la Stock Exchange di Singapore o di Hong Kong, pagare il MAV dell’Enpam, prenotare con la mia OKey digitale le quotazioni assicurative, commentare e mettere le faccine di gradimento, oppure ordinare le scarpe da Zalando e queste miseruncole operazioni, di sicuro di cinque minuti contati, non possono essere eseguite….
E no! Non ci siamo mica…
Attenderò con fremito questo mio incontro galante con LM, io e lui nel gabbiotto, guardandoci negli occhi. Chi dovrà portare da bere?
Negrita – Brucerò per te
Che cos’ero intorno a vent’anni?
Un manicomio su un letto di danni
Sogni sciatti, notti di festa Tiravo sassi alla tua finestra
Ma cos’hai visto in questo qui?
E quella cosa è ancora lì o no?
O no? O no? O no? E ora, amore, dopo una vita cosa pensi che ti dica?
Sei l’aurora boreale
Sei la luce che squarcia il mio vuoto banale Brucerò per te
Mi ferirò per te
Io brucerò per te
Mi ammalerò per te Davanti a te un plotone schierato
Esplode colpi e non prende fiato mai
Sarò con te ovunque andrai
Ti prego dimmi che non t’abbandonerai Primavera, festa del mondo
Mentre io, io mi nascondo
È che non m’importa niente
Di quello che succede, nemmeno della gente
Voglio solo stare con te
E rivederti ridere
E brucerò per te
Mi ferirò per te E la Luna pensa per sè
Se ne frega di noi
Ma io lo so che tornerai
L’universo si muove e non smetterà mai E brucerò per te
Mi ferirò per te
Io brucerò per te
Mi ammalerò per te Amica cara, amica speranza
Parti da qui, dalla mia stanza
E vola, sali più in alto della paura
Che ci corrode, che ci tortura, e vai! Corri più della paura
Che ti corrode, che ti consuma, e vola
Io lo so che lo sai fare
E niente ci potrà fermare più Per te, per te
Io brucerò per te Per te, per te
Io brucerò per te
Che cos’ero intorno a vent’anni?Un manicomio su un letto di danniSogni sciatti, notti di festaTiravo sassi alla tua finestraMa cos’hai visto in questo qui?E quella cosa è ancora lì o no?O no? O no? O no?E ora, amore, dopo una vita cosa pensi che ti dica?Sei l’aurora borealeSei la luce che squarcia il mio vuoto banaleBrucerò per teMi ferirò per teIo brucerò per teMi ammalerò per teDavanti a te un plotone schieratoEsplode colpi e non prende fiato maiSarò con te ovunque andraiTi prego dimmi che non t’abbandoneraiPrimavera, festa del mondoMentre io, io mi nascondoÈ che non m’importa nienteDi quello che succede, nemmeno della genteVoglio solo stare con teE rivederti ridereE brucerò per teMi ferirò per teE la Luna pensa per sèSe ne frega di noiMa io lo so che torneraiL’universo si muove e non smetterà maiE brucerò per teMi ferirò per teIo brucerò per teMi ammalerò per teAmica cara, amica speranzaParti da qui, dalla mia stanzaE vola, sali più in alto della pauraChe ci corrode, che ci tortura, e vai!Corri più della pauraChe ti corrode, che ti consuma, e volaIo lo so che lo sai fareE niente ci potrà fermare piùPer te, per teIo brucerò per tePer te, per teIo brucerò per te