Dopo una notte da delirio al Pacha di New York sulla 46esima, dove mio nipote mi ha trascinato tra fiumi di vodka e red bull, di long island, musica da stordimento totale, rompimento del timpano e annessi mesencefalo, talamo e ipofisi, oggi mi sono alzato completamente storto. Un gran mal di testa, ottundimento generale e rincoglionimento totale.
Cosa di meglio che traslarsi con la metropolitana D fino a Coney Island nel tranquillo lungo mare, la spiaggia incantata e il rumore del traffico solo un lieve ronzio.
E continuare il sonno con il richiamo dei gabbiani, il ponte di Verrazzano sullo sfondo e lievi onde infrangersi sulla rena.
Il sottoscritto nella fase di risveglio durante una faticosa ed estenuante ricerca di una posizione con la quale poter indicare al nipote quali stati ha visitato. Un piede qui, una mano là, una lingua su e ho coperto la mia personale mappa americana…