Ecco, finalmente le mie vacanze invernali. Avrei gradito molto farle nel periodo dell’ultimo dell’anno ma io non sono così fortunato che ottiene le vacanze addirittura nel periodo natalizio. Avrei anche preferito fare qualche giorno in più ma i “no” a prescindere di certe colleghe me le ricordo…

Poco male! Quasi 10 giorni di vacanze residuali. Dove andare? Ormai sta diventando ogni volta un problema. Dopo aver visto sostanzialmente tutto quello che desideravo, rimane ben poco e le mete si riducono ad equilibrismi e a incastri tra i propri desideri e quello che viene offerto.

Grazie alla mia fidatissima Donatella, abbiamo aperto un ventaglio di proposte. Verso l’ovest, i Caraibi. A me ha incuriosito tantissimo Cayo Largo, me ne ha parlato così bene per non so quanti anni, ma ora che ero disposto ad andarci mi ha smorzato l’entusiasmo. “E no, adesso non sono pronti, avrai poi problemi con il visto americano qualora decidessi di andare negli Stati Uniti”. Ok. Proviamo con la Giamaica. Assolutamente no! Neanche se mi pagassero d’oro. No. Categorico. Altre proposte: Martinica, Barbados… nuuuu…. troppo complicato.

Verso l’Est, nessuna meta interessante per nove giorni. Rimane così solo il Medio Oriente, escludendo categoricamente la Namibia per non so quale ragione… Un safari tra Kenia e Tanzania e svacco in un resort sulle spiagge vicino a Mombasa? Ni, ma poi decisamente no. Va bene fare l’Africa nera una volta in un anno, ma due proprio no: il ricordo di Mayotte è ancora vivido su di me.

Ok dunque, l’unica possibilità l’Oman!

Così ho prenotato due giorni a Muscat e gli altri a Salallah! Alla parola Muscat, Mater si rianima subito, protestando vivacemente: Ma no! Mosca si trova in Russia e c’è la guerra. Donatella rimane interdetta per qualche secondo, ma poi la tranquillizza subito: “No signora, Muscat è da un’altra parte”.

Ieri il volo dell’Oman Air, una compagnia che mi lascia piacevolmente sorpreso per l’uso di quell’azzurroverde Tiffany, così tranquillizzante. Non ci sono il verde acceso, il rosso, il violetto delle altre compagnie aeree. A Malpensa ho sperato fino all’ultimo che non ci fosse nessuno. Invece il tratto MXP-MCT era strapieno come un uovo. Un simpatico vecchiettino mi si avvicina tra la bolgia di personaggi di certo non italiani e mi chiede tutto sull’aeroporto di Muscat. “Guardi signore, non lo so, non ci sono mai stato, ma non dovrebbe essere grande”. “Sa – riprende con vigore – devo andare in Thailandia, è da 24 anni che ci vado”. Ovviamente lui era da solo, jeans e felpa gialla. Mi sono immaginato la sua Thailandia, come può esserla per un ometto di 82 anni con l’occhietto vispo! Capisci a me, vecchio volpone. E io pensavo di aver trovato un compagno per Mater!!!!! Delusione maxima.

Per il resto non c’è stato alcun imprevisto. Solo da segnalare, poco prima, due idioti proprio mentre facevo la fila per l’imbarco, si sono messi ad urlare improvvisamente. Aveva appena segnato l’Argentina e loro erano proprio due deficienti di quel paese. Se avessi avuto il Propofol, glielo avrei lanciato direttamente in giugulare. Ma nessuno si è scomposto. Avessero gridato così in un altro aeroporto del mondo, sarebbero stati arrestati immediatamente. Il volo è partito per il rullaggio alle 21,30 spaccate, come da time table.