Resoconto di una mattinata per ottenere un certificato

Dal momento che per il 21 di aprile è stata fissata la data del rogito per la vendita della vecchia casa, quello dell’agenzia di Albate, ansiogeno come non pochi, mi comunica che devo esibire il certificato “stato libero” (già ho dei seri problemi a capire che cosa voglia dire una siffatta terminologia, ma non oso ribattere che non ci ho capito nulla).

Dopo aver fatto colazione al CIP garden, di buona lena, mi dirigo a Palazzo Cernezzi. Non c’è il mercato e questo mi rasserena. Riesco a superare il lato meridionale delle mura senza ingorghi. Passaggio a livello aperto e parcheggio sopra le terme romane (e la cosa mi sconvolge).

Jake si libera di un bel po’ di stronzi nella prima aiuoletta a tiro di guinzaglio. Un’umidiccia leccata al culo e via; tutto festoso con la coda ritta varchiamo la soglia del municipio. Mi assale l’ansia da URP, ma sono distratto da Jake che incomincia a snasare le gambe delle sedie, gli angoli delle scrivanie, i fili elettrici; addirittura si infila completamente nell’armadio di un archivio lasciato aperto e incustodito. Per fortuna che il vigile urbano è poco vigile. Intanto accanto a me percepisco: ma che bel siamese, no è un persiano, è uguale alla mia sissy, ma ha il pelo diverso, è grasso… Ognuno si sente in diritto di commentare.

Dopo una buona mezz’ora, guardandomi in giro, i pochi neuroni che mi rimangono mi fanno intuire che devo compilare il modulo di richiesta di rilascio del certificato. Mi precipito al bancone vicino al totem-eroga-numeretti. Un’impiegata comparsa dal nulla mi chiede per cosa serve e aggiunge con levità la marca da bollo ce l’ha? Mi parte la completa imprecazione verso tutti santi presenti nel martiologio ufficiale della chiesa. Ma come? Dieci anni fa era così! Ancora nulla? Ne abbiamo fatto di passi in avanti verso la modernizzazione! Non avevo voglia di esternare il mio sentimento che sfiorava una compulsione tendenzialmente verso l’omicidio. Mi dirigo all’uscita con Jake; lui di nuovo felice e contento. Taglio di traverso il cortile d’onore. Trovo l’insegna della tabaccheria proprio sopra il negozio dei gelati: ma non hanno le marche da bollo. Ma cristo, che cazzo avete l’insegna a fare?

Cambio direzione e mi porto a San Fedele. Stranamente Jake mi segue e non è lagnoso. Beautiful cat, ma è un cane o un gatto?, posso accarezzarlo?, posso fare una foto?, è un maine coon…? Noono, è UN SACRO DI BIRMANIA ed è un gatto, perché di solito fa miao. In San Fedele, uno stormo di piccioni si leva all’unisono appena il muso di Jake fa la sua comparsa. E’ in pura estasi, io, invece, circondato da un alone di parolacce. Marca da bollo presa. E ritorno in Comune.

Di nuovo un numeretto. Solo tre persone. Mi ci vogliono però altri 20 minuti. Il vigile si accorge del gatto, mi incita a tenere il giunzaglio più corto per evitare che la gente vi inciampi e che il comune debba pagare un femore a  una vecchietta.

Compilo il modulo impegnandomi a scrivere con la peggior grafia. Eh, dico io, almeno un po’ di fatica la devono fare anche loro. La paciosa signora, cotonata con la sciarpetta di pashimina mi guarda con sospetto. E’ lei Carletto Genovese, certo gliel’ho appena detto e poi guardi il modulo. Che certificato vuole? E’ segnato: STATO LIBERO. Per cosa le serve? Ma senta signora impiegata, vuole anche che la inviti a casa mia e ci guardiamo l’ultima puntata di Segreto…? Guardi che con me non attaca, si sbrighi. Riluttante e sconsolata finalmente invia il comando PRINT e magicamente esce il bel certificato intonso. Due timbri, uno scarabocchio e la marca da bollo e mi consegna il foglio reso legale. Ufficialmete sono CELIBE. Tiro un sospiro di sollievo e mi precipito fuori. Jake anche lui sembra sia contento di andarsene da quel posto malsano.

Riassunto:

  1. Un certificato
  2. 16 euro di marca da bollo
  3. 52 centesimi di diritti amministrativi
  4. 3,50 euro di parcheggio
  5. mille imprecazioni
  6. 3 secondi per la partogenesi del certificato
  7. una mattina persa
  8. qualche stronzo di Jake tra le viole

Ecco, non ci salveremo mai da questo mondo borbonico, fermo e ancorato al medioevo. Jake per fortuna che ci sei tu. Che ti sei divertito. Voterò il sindaco che mi prometterà di far installare una macchinetta delle marche da bollo in anagrafe perché sperare di ottenere un certificato on line comodamente da casa propria è strafuturo.


Questa notte ho fermato nella mente l’immagine di te
Nel mio cuore giardino ti ho accolto, ho cura di te
I tuoi passi sulla strada chiedono perché
Resto al freddo al buio della notte, vulnerabile
Io ti canto, ti sogno, fuori il mondo si stringe a noi
Alza gli occhi al sole, rinascerai
Io ti canto, ti sogno tutto il mondo si stringe a noi
Alza il viso al sole, rinascerai
E da te che ho imparato a ricercare radici libere
Nel profondo del mio amore senza lacrime
Ho sempre dentro il tuo calore, corro verso te
Fotosintesi perfetta sei forte, fragile
Io ti canto, ti sogno, tutto il mondo si stringe a noi
Alza gli occhi al sole, rinascerai
Io ti canto, ti sogno l’universo si stringe a noi
Alza il viso al sole, rinascerai
E non potrai mai più cadere, respira forte e splenderai tu splenderai
Io ti canto, ti sogno, tutto il mondo si stringe a noi
Dai il tuo viso al sole, rinascerai, risplenderai
Libera nel vento rinascerai

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