what I liked in Tunisa
- Le nuvole bianche di Kairouan in un cielo azzurrissimo.
- Il gracidare delle rane nell’oasi di Tozeur. Mai avrei immaginato di sentirle e di vederle saltare sulla strada.
- Il varco verso l’Algeria, dopo il canyon di Medine. Avrei proseguito ben volentieri fino al confine se non fosse stato un azzardo inoltrarsi a piedi in un posto di confine.
- Il lago salato di Chot El jerid. In particolare quell’atmosfera sublime e velata in cui il cielo e la terra sono indistinguibili e ricoperti da una patina biancastra.
- La fortezza di Kelibia. Ecco: un posto da cui non sarei mai sceso. Protetto dalle possenti mura e coccolato da un tappeto di margherite.
- Il Cap Bon. Credevo di aver sbagliato nazione. Mi sembrava di essere nella Spagna del nord. Un contrasto stridente rispetto al deserto poco lontano.
- La minuscola cittadina di Kurbus: incantevole e inviolata.
- Ksar Ghillane, non per il deserto, sì anche, ma per l’oasi fresca e rigogliosa e la grande torre.